Autore: Alessio Liberati
Il trauma distorsivo di caviglia, come già visto nel precedente caso clinico, è un fenomeno sub-lussativo dell’articolazione tibio-tarsica durante il quale il compartimento capsulo-legamentoso viene fortemente stressato.
La distorsione alla caviglia (AS) è una lesione molto comune tra gli atleti e la popolazione generale. Ad esempio negli Stati Uniti il tasso d'incidenza è del 2,15 per 1000 persone all'anno. Quasi la metà di tutti gli AS (49,3%) si verifica durante l'attività atletica: basket 41,1%, football americano 9,3% e calcio 7,9%, hanno le più alte percentuali d'infortuni [1].
Vi sono forti evidenze che, dopo una distorsione iniziale della caviglia, la percentuale di recidiva raddoppia soprattutto durante il primo anno post-trauma [2].
Anamnesi
Uomo di 30 anni, presenta trauma distorsivo in inversione durante la corsa, su caviglia sinistra già infortunata 2 anni prima. L’evento traumatico risale a 7 giorni prima rispetto al momento della visita: da allora il paziente riferisce dolore al carico (VAS 4/10) con sensazione d'instabilità e caviglia che “cede” con conseguente limitazione nel cammino. In scarico non presenta dolore, ma permane sensazione d'instabilità.
Valutazione
All’esame fisico-clinico la caviglia presenta:
- dolore alla palpazione del legamento peroneo astragalico anteriore e in minor parte anche al legamento deltoideo
- assenza di edema
- limitazione del range di movimento (ROM) passivo nella flessione plantare e nella supinazione associato a dolore
Inoltre, con il supporto di baiobit vengono eseguite le seguenti prove:
1) TEST EQUILIBRIO MONOPODALICO
Utilizzato per valutare la capacità propriocettiva dell’arto sano rispetto all’arto infortunato.
La differenza di risultati tra arto inferiore destro e sinistro potrebbe far supporre un deficit di propriocezione a livello della caviglia infortunata.
| Monopodalico dx
| Monopodalico sx
|
Area dell’ellisse [mm2]
| 637
| 1.3161
|
Oscillazione AP [mm]
| 40
| 114
|
Oscillazione ML [mm]
| 18
| 17 |
2) TEST DEL CAMMINO
Utilizzato per valutare sia la mobilità del paziente nelle attività della vita quotidiana sia i compensi attuati a causa del dolore alla caviglia nella fase di carico.
Dal test emerge la difficoltà del soggetto a suddividere in ugual parte le varie fasi del passo, con una ridotta fase di appoggio dell’arto inferiore (AI) infortunato, pari al 48,22% rispetto al valore atteso di normalità pari al 60%. Questo deficit molto probabilmente è dovuto a un’alterata propulsione da parte dell’arto infortunato pari a 7,5 che risulta inferiore alla contro laterale, mostrando in particolare una tendenza a evitare di caricare la caviglia infortunata. L'indice di simmetria nel cammino pari al 38,4%, rispetto a un valore atteso superiore al 90%, evidenzia un'importante differenza tra il ciclo del passo destro e quello sinistro.
3) TEST DI SALTO (COUNTER MOVEMENT JUMP) MONOPODALICO
Lo scopo è quello di valutare la performance dell’AI infortunato rispetto a quella dell’arto sano, in un’attività ad alto carico.
Con questo test notiamo sia la difficoltà da parte del soggetto di sviluppare forza e potenza con l’arto leso sia la mancanza di reattività ed elasticità del lato infortunato.
| Monopodalico sx
| Mnopodalico dx
|
Altezza[cm]
| 4
| 19
|
Forza [KN]
| 0,7
| 1,22
|
Potenza [W]
| 984,57
| 1.625,19
|
Indice di reattività | 0,19
| 0,34 |
Programma riabilitativo
Pertanto è stato impostato un percorso riabilitativo di 3 sedute con cadenza settimanale, composto da trattamento manuale con Manipolazione Fasciale ed esercizi terapeutici per il rinforzo muscolare e il miglioramento della propriocezione. In particolare, per favorire il recupero propriocettivo [3] ed il corretto mantenimento dell’equilibrio, sono stati inseriti esercizi di equilibrio statico monopodalico, eseguiti prima ad occhi aperti e poi ad occhi chiusi, che attraverso biofeedback guidando il paziente a spostamenti controllati del proprio centro di massa (figura 1).
Figura 1: Esercizi biofeedback
Risultati
Al termine delle 3 sedute riabilitative è stata svolta una rivalutazione degli outcome, ripentendo i test iniziali eseguiti con baibobit:
1) TEST EQUILIBRIO MONOPODALICO
Consente di confrontare come è evoluto il recupero dell’arto infortunato pre e post trattamento, tenendo sempre come parametro di riferimento i valori dell'arto sano.
| Monopodalico dx
| Monopodalico sx pre trattamento
| Monopodalico sx post trattamento
|
Area dell’ellisse [mm2]
| 637
| 13.161
| 1.117
|
Oscillazione AP [mm]
| 40
| 114
| 53
|
Oscillazione ML [mm]
| 18
| 178
| 22 |
Dai risultati emerge un miglioramento dell'arto infortunato pre e post trattamento. Nonostante questo però, permane una marcata differenza tra arto destro e sinistro, che indica l’opportunità di proseguire il percorso riabilitativo volto al miglioramento dell’aspetto propriocettivo.
2) TEST DEL CAMMINO
Rispetto al test iniziale vi è un aumento della simmetria e una normalizzazione della fase di appoggio del AI sinistro:
· simmetria 96,7%
· fase di appoggio sinistra 60,43%
3) TEST DI SALTO (COUNTER MOVEMENT JUMP) MONOPODALICO
Anche in questo caso si evidenzia un riallineamento tra i valori dell’AI destro e sinistro:
| Monopodalico sx
| Monopodalico dx
|
Altezza[cm]
| 19
| 21
|
Forza [KN]
| 1,35
| 1,35
|
Potenza [W]
| 1.686,9
| 1.787,7
|
Indice di reattività
| 0,29
| 0,28 |
Le misurazioni mostrano un netto miglioramento dell'arto inferiore infortunato, con una lieve differenza rispetto all'arto sano che essendo inferiore del 10% risulta comunque accettabile.
Bibliografia
[1] Waterman, B. R., Owens, B. D., Davey, S., Zacchilli, M. A., & Belmont Jr, P. J. (2010). The epidemiology of ankle sprains in the United States. JBJS, 92(13), 2279-2284.
[2] Trevino, S. G., Davis, P., & Hecht, P. J. (1994). Management of acute and chronic lateral ligament injuries of the ankle. Orthopedic Clinics of North America, 25(1), 1-16.
[3] Verhagen, E., Van Der Beek, A., Twisk, J., Bouter, L., Bahr, R., & Van Mechelen, W. (2004). The effect of a proprioceptive balance board training program for the prevention of ankle sprains: a prospective controlled trial. The American journal of sports medicine, 32(6), 1385-1393.