Autore: Alessandro Vagnini
Spesso le persone colpite da COVID-19 presentano manifestazioni cliniche che possono protrarsi per diversi mesi dalla guarigione dal virus. Si tratta >span class="NormalTextRun SCXW25465059 BCX0">cosiddetto long Covid o sindrome post Covid che solitamente si verifica a 3 mesi dall'insorgenza del COVID-19 con sintomi che durano almeno 2 mesi e non possono essere spiegati da una diagnosi alternativa [1]. I sintomi più comuni includono affaticamento, mancanza di respiro, disfunzione cognitiva e possono essere classificati in tre categorie principali:
• Deficit Respiratori
• Deficit Motori
• Deficit Cognitivi
I deficit possono presentare gravità differenti da paziente a paziente e generalmente hanno un impatto grave sulla qualità della vita dei soggetti affetti [2]. Pertanto, i pazienti long Covid necessitano di un percorso riabilitativo multidisciplinare volto al: recupero delle capacità motorie (migliorando forza, resistenza muscolare, mobilità), recupero della funzionalità polmonare, recupero delle capacità cognitive (in particolare delle aree di attenzione, memoria, funzioni esecutive, percezione).
In questo contesto, un recente articolo [3] sottolinea l’importanza di definire un percorso riabilitativo personalizzato sulle reali necessità del paziente, che tenga conto del quadro clinico del paziente stesso. Gli autori [3] suggeriscono che gli interventi riabilitativi dovrebbero essere preceduti da una valutazione clinica globale da parte di un medico esperto in riabilitazione.
La valutazione del paziente consente infatti di indagare i principali problemi riscontrati, in modo da poter focalizzare la riabilitazione sulle aree maggiormente compromesse. Solo un'attenta valutazione delle condizioni cliniche, effettuata in collaborazione con tutti i professionisti del gruppo di riabilitazione, consente di definire un programma riabilitativo efficace.
La letteratura riporta differenti scale cliniche o test che, unitamente ai parametri vitali, ci consentono di valutare le capacità motorie, respiratorie e cognitive dei pazienti post Covid [4, 2]. Di seguito in Tabella 1 si riportano alcuni strumenti valutativi attualmente utilizzati dalla clinica.
Negli ultimi anni, il progresso tecnologico ha messo a disposizione della riabilitazione nuove tecnologie per la valutazione dei pazienti. In particolare, i sensori inerziali di movimento permettono di effettuare con un singolo dispositivo le principali valutazioni motorie, quali:
- Articolarità: consentendo di valutare accuratamente i range di movimento;
- Equilibrio e Rischio Caduta: attraverso l’esecuzione di test di equilibrio o di Timed up and go dai quali si ricavano informazioni circa l’equilibrio statico e dinamico dei pazienti;
- Endurance e tolleranza all’esercizio: attraverso l’esecuzione Strumentale del test dei sei minuti.
Questi strumenti permettono talvolta, mediante l’utilizzo del medesimo software, l’esecuzione di valutazioni cognitive. Pertanto, esistono sistemi medicali che, grazie alla combinazione di sensori inerziali ed esercizi software dedicati, consentono di effettuare sia valutazioni motorie, sia cognitive. Utilizzando queste tecnologie, congiuntamente a strumenti per la valutazione della funzione respiratoria (eg. Spirometri), e dei parametri vitali (eg. Pulsiossimetri) è possibile effettuare in maniera strumentale, accurata e precisa, tutte le principali valutazioni necessarie (Tabella 2).
Tali tecnologie possono essere anche impiegate nel contesto della tele-riabilitazione. La teleriabilitazione consiste nel fornire servizi di riabilitazione a distanza (a casa del paziente o in presidi territoriali) grazie a un supporto tecnologico dedicato. Con i sistemi di teleriabilitazione i pazienti possono interfacciarsi con il personale sanitario per eseguire un percorso riabilitativo da casa ed essere comunque seguiti in diretta durante le sessioni da remoto. Anche in questo caso, la valutazione dei progressi del paziente durante il percorso riabilitativo risulta fondamentale e per tale motivo spesso le tecnologie sopracitate sono impiegate per effettuare valutazioni da remoto. Attualmente in Italia diverse strutture hanno già attivato programmi di teleriabilitazione, permettendo un maggiore accesso ai servizi riabilitativi in particolare per i pazienti post COVID-19 [2].
Conclusione
In conclusione, è globalmente riconosciuta l’importanza della riabilitazione nella sindrome post Covid. Sicuramente i pazienti ricoverati nei reparti di terapia intensiva alla dimissione vengono spesso indirizzati e trasferiti nei reparti di riabilitazione. In questi contesti, la letteratura ci ricorda l’importanza di eseguire adeguate valutazioni per definire un percorso riabilitativo efficace. Le nuove tecnologie in ambito riabilitativo costituiscono un fondamentale supporto che permette di avere informazioni complete, integrate, oggettive dei diversi aspetti clinici permettendo una maggior rapidità di somministrazione delle valutazioni stesse.
Per di più, tantissimi pazienti non ospedalizzati non hanno potuto beneficiare di un’adeguata riabilitazione. Nuovi strumenti di teleriabilitazione potrebbero rivelarsi fondamentali, in quanto, permetterebbero a questi soggetti di accedere ai servizi riabilitativi direttamente da casa. Ciò consentirebbe, inoltre, di individuare tutti i soggetti che presentano problematiche specifiche per poi includerli in percorsi riabilitativi basati sulle reali necessità dei soggetti stessi.
Bibliografie e Sitografia
[1] www.who.int, WHO, A clinical case definition of post COVID-19 condition by a Delphi consensus, 6 October 2021
[2] Fulvia Fichera, Italo Paolini, Fabio Fichera, Francesco Paolo Lombardo,” La riabilitazione fisica nel paziente post COVID”, Rivista Società Italiana di Medicina Generale n. 3 • V. 27 • 2020
[3] AGOSTINI, Francesco, et al. Rehabilitation setting during and after Covid-19: an overview on recommendations. J Rehabil Med, 2021, 53.1: 16501977-2776.
[4] BORGHI-SILVA, Audrey; KRISHNA, Alaparthi Gopal; GARCIA-ARAUJO, Adriana Sanches. Importance of functional capacity assessment and physical exercise during and after hospitalization in COVID-19 patients: revisiting pulmonary rehabilitation. 2021.