Lombalgia: il supporto della tecnologia nella valutazione e nella riabilitazione

Autore: Dott. Alessio Liberati

Introduzione alla problematica clinica

Il delicato momento storico in cui ci troviamo ha modificato profondamente lo stile di vita e le abitudini di tutti noi, con importanti ripercussioni sulla salute.

L’emergenza da Coronavirus ha infatti costretto milioni di persone a lavorare da casa, favorendo un periodo prolungato d’inattività fisica. Questa modalità di lavoro può determinare numerose problematiche posturali come la lombalgia, più comunemente chiamata “mal di schiena”, che nei paesi industrializzati colpisce tra il 60 e l’80 % degli adulti almeno una volta nella vita [1].

Dai dati raccolti dalla World Health Organization e dalle indagini pubblicate su International Journal of Environmental Research and Public Health, emergono statistiche interessanti. Se da un lato il 72% dei lavoratori, che già soffriva di lombalgia, ha visto il dolore acutizzarsi, dall’altro la percentuale di nuovi casi è aumentata del 11% rispetto al periodo antecedente alla quarantena.


Importanza della valutazione nella problematica clinica

La lombalgia aspecifica è una patologia estremamente complessa e i fattori di rischio fisici che possono causarla sono molteplici: 

problematiche pregresse 

mobilità articolare ridotta

dolore esteso

basso livello di attività fisica

sovrappeso 

altri disturbi motori 


Per stabilire il miglior percorso terapeutico è fondamentale una valutazione che: 

analizzi in maniera approfondita la mobilità articolare sia a livello lombare sia nei distretti corporei adiacenti

monitori i disturbi dell’apparato locomotore durante la deambulazione, così da permettere al clinico di comprendere al meglio le reali difficoltà del paziente nello svolgere attività di vita quotidiana, come il cammino [2]. Nel percorso di valutazione, inoltre, il clinico dovrà tener conto sia delle problematiche secondarie connesse alla patologia, come un possibile deterioramento dell’equilibrio [3] [4], sia del possibile aumento del rischio di caduta [5].

Le informazioni oggettive, così ottenute, permettono di avere un quadro completo dello stato motorio del soggetto e di progettare un percorso terapeutico adatto alla sua reale condizione. Quest’ultimo, come indicato dalle linee guida, dovrebbe mirare a minimizzare l’inattività fisica e promuovere l’esercizio terapeutico [6]. Inoltre, tale percorso è considerato una delle terapie di maggior efficacia, sin dalle prime fasi della patologia, in quanto in grado di gestire il dolore agendo sui suoi meccanismi modulatori [7].


Importanza della valutazione tecnologica oggettiva

Quantificare i movimenti articolari con un’ispezione visiva è estremamente difficile e proprio per questo motivo è necessario l’uso di strumenti affidabili [8]. Il supporto della tecnologia diventa ancora più importante nell’analisi di movimenti complessi, come il cammino, poiché consente la misurazione di grandezze altrimenti non rilevabili, tra cui velocità, lunghezza del passo, simmetria, fase di appoggio, fase di volo e movimenti del bacino. Questi parametri sono fondamentali per monitorare eventuali scompensi motori, che potrebbero favorire il perdurare della problematica o il peggioramento della stessa.

Nello specifico delle problematiche lombari, le misurazioni relative al cammino consentono di apprezzare, ad esempio, una diminuzione delle rotazioni fisiologiche del bacino [9] che denotando un aumento di rigidità della muscolatura paraspinale. In alternativa, permettono di misurare una diminuzione della velocità del cammino, che quando è inferiore ad 1 denota un aumentato del rischio caduta [10]. 

In questo contesto, la tecnologia inerziale è la prima scelta per affidabilità e comodità d’uso. Nella fase di valutazione, infatti, permette di ottenere dati oggettivi attraverso diversi test di:

- articolarità del tronco

- cammino

- equilibrio

- Timed Up&Go

La stessa strumentazione consente, poi, di affiancare un percorso di riabilitazione basato su esercizi terapeutici guidati da biofeedback che aiutano il paziente ad acquisire consapevolezza riguardo al proprio movimento, garantendo ottimi risultati. Tra questi esercizi, è molto importate considerare l’allenamento della propriocezione del tronco [11] e curare il rinforzo dei muscoli stabilizzatori [12] che sono fondamentali nel ritorno alla condizione di normalità.


Conclusione

In una patologia estremamente diffusa e con conseguenze invalidanti come la lombalgia aspecifica, disporre di tecnologie indossabili è cruciale per approfondire la valutazione della problematica e proporre esercizi terapeutici mirati. Lavorare con questi nuovi dispositivi, dunque, significa non solo una qualità superiore della valutazione, ma anche la possibilità di fornire un percorso terapeutico coinvolgente e costruito sulle reali capacità de paziente.


Bibliografia

[1] Parsons, S., Ingram, M., Clarke-Cornwell, A., & Symmons, D. (2011). A Heavy Burden: the occurrence and impact of musculoskeletal conditions in the United Kingdom today.

[2] Koch, C., & Hänsel, F. (2018). Chronic non-specific low back pain and motor control during gait. Frontiers in psychology, 9, 2236.

[3] Mientjes, M. I. V., & Frank, J. S. (1999). Balance in chronic low back pain patients compared to healthy people under various conditions in upright standing. Clinical Biomechanics, 14(10), 710-716.

[4] da Silva, R. A., Vieira, E. R., Fernandes, K. B., Andraus, R. A., Oliveira, M. R., Sturion, L. A., & Calderon, M. G. (2018). People with chronic low back pain have poorer balance than controls in challenging tasks. Disability and Rehabilitation, 40(11), 1294-1300.

[5] Springer, B. A., Marin, R., Cyhan, T., Roberts, H., & Gill, N. W. (2007). Normative values for the unipedal stance test with eyes open and closed. Journal of geriatric physical therapy, 30(1), 8-15.

[6] Airaksinen, O., Brox, J. I., Cedraschi, C., Hildebrandt, J., Klaber-Moffett, J., Kovacs, F., ... & COST B13 Working Group on Guidelines for Chronic Low Back Pain. (2006). European guidelines for the management of chronic nonspecific low back pain. European spine journal, 15(Suppl 2), s192.

[7] Vaegter, H. B., & Jones, M. D. (2020). Exercise-induced hypoalgesia after acute and regular exercise: experimental and clinical manifestations and possible mechanisms in individuals with and without pain. Pain Reports, 5(5).

[8] Mayer, T. G., Kondraske, G., Beals, S. B., & Gatchel, R. J. (1997). Spinal range of motion: accuracy and sources of error with inclinometric measurement. Spine, 22(17), 1976-1984

[9] Müller, R., Ertelt, T., & Blickhan, R. (2015). Low back pain affects trunk as well as lower limb movements during walking and running. Journal of biomechanics, 48(6), 1009-1014.

[10] Montero-Odasso, M., Schapira, M., Soriano, E. R., Varela, M., Kaplan, R., Camera, L. A., & Mayorga, L. M. (2005). Gait velocity as a single predictor of adverse events in healthy seniors aged 75 years and older. The Journals of Gerontology Series A: Biological Sciences and Medical Sciences, 60(10), 1304-1309.

[11] Gong, W. (2014). The influence of lumbar joint mobilization on joint position sense in normal adults. Journal of physical therapy science, 26(12), 1985-1987.

[12] Kim, C. R., Park, D. K., Lee, S. T., & Ryu, J. S. (2016). Electromyographic changes in trunk muscles during graded lumbar stabilization exercises. PM&R, 8(10), 979-989.


Articoli recenti

13/01/2022

Nuove Tecnologie e Riabilitazione post Covid

12/10/2021

Lesione al legamento crociato anteriore: la sfida post infortunio

08/10/2021

Collaborazione tra figure sanitarie: il ruolo della tecnologia

16/09/2021

Prevenire il rischio di caduta

16/09/2021

Le nuove agevolazioni fiscali per le Imprese 4.0